In salute e in vulvodinia: donne che raccontano di sé
Si tiene a Parma un interessante dibattito pubblico sulla vulvodinia, con il contributo di medici e pazienti che si confrontano sulla patologia per dare coraggio e speranza a tutte le donne
In occasione della festa della donna del 2009, l’Associazione Italiana Vulvodinia Onlus organizza un dibattito aperto a tutte le donne e ai loro partner sul tema della vulvodinia, patologia poco nota che interessa il genere femminile.
La vulvodinia colpisce donne prevalentemente in età fertile (20-40 anni) con disturbi che vanno dall’impossibilità ad avere rapporti sessuali, all’impossibilità a svolgere normali azioni quotidiane, come indossare abiti aderenti o un costume da bagno, oppure stare sedute a lungo. Può insorgere in qualsiasi momento e durare, con fasi alterne di miglioramento, per molto tempo. La causa è poco nota, ma include anche elementi psicosomatici, sessuali e relazionali che insieme a fattori organici, genetici e infettivi, creano vulnerabilità all’insorgenza della malattia. La scarsa conoscenza del problema comporta difficoltà di diagnosi con la conseguenza che il dolore e il disagio tendono a radicarsi, complicandone il decorso.
Dallo studio ESOVIA – Epidemiological Study Of the Vulvodynia Italian Association – il primo che ha coinvolto i ginecologi italiani nella primavera del 2008 è emerso che la vulvodinia è presente nel 5,8% delle pazienti visitate nell’arco di un mese (990 su un totale di 16.990). Più di una donna su 20 con un’età media di 36 anni, quindi, necessita di una gestione diagnostico-terapeutica che richiede la collaborazione di centri specializzati.
La patologia genera, inevitabilmente, disagi psicologici e proprio per questo diventa importante per chi sta soffrendo di questo genere di disturbi poter ascoltare non solo utili suggerimenti medici, ma anche la storia di ragazze e donne che hanno superato nonostante tutto i momenti peggiori e ora sono in grado di condividere la loro esperienza per aiutare altre amiche.
Il programma prevedere relazioni mediche introduttive sui temi della diagnosi e della cura della vulvodinia, curate dal dott. Filippo Murina, Responsabile scientifico AIV Onlus e curatore di uno studio sulla Tens nonché delle linee guida sulla patologia, e alcune testimonianze introdotte dall’ostetrica Cinzia Tognocchi, membro di AIV Onlus che lavora sul territorio parmense aiutando tante ragazze affette anche da vulvodinia.
L’appuntamento è al Jolly Hotels – Albergo Park Hotel Stendhal, via Giambattista Bodoni 3, a Parma – sabato 7 marzo dalle ore 9 alle ore 13, con rinfresco finale.
Ingresso gratuito, con la possibilità di sostenere liberamente l’Associazione Italiana Vulvodinia Onlus perché sviluppi i nuovi progetti di ricerca e di comunicazione che verranno illustrati nel corso dell’incontro.
Si ringrazia la Proprietà dell’Hotel Stendhal per aver concesso gratuitamente all’Associazione l’utilizzo della prestigiosa “Sala impero” per l’evento, dimostrando concretamente il proprio impegno sociale.